mercoledì, novembre 08, 2006

La distruzione della memoria



Non é il titolo di un film e nemmeno un trattato di psico-patologia (nonostante potrebbe esserlo...).
E' una considerazione, una riflessione o chiamatela come vi pare. Si dice che l'uomo é la sua memoria. Quindi, noi poveri mortali immagazzinatori di informazioni che hanno costruito e continuano a costruire la nostra identità, non siamo fatti che del nostro passato. Di più; con ogni probabilità il nostro passato lega il nostro presente e informa, forse, il nostro futuro. Se tutto questo é vero, distruggere la nostra memoria significa, alla fine, far fuori buona parte di noi stessi.
La memoria é fatta perlopiù di persone e di luoghi. Le prime tendono a morire rapidamente, i secondi a durare in genere un pò di più. sta di fatto che tendenzialmente dovremmo aver cura non soltanto delle persone, ma anche dei luoghi. A Santa Sofia sembra valere un' altra teoria, quella secondo la quale distruggere i luoghi serve a edificare la propria persona. Tendenzialmente é una teoria che riscuote un buon successo in grandi città giapponesi, americane e persino europee. Tendenzialmente questo avviene perché ci sono evidenti difficoltà di sovrappopolazione o evidenti necessità di rimuovere il proprio passato. Bisogna quindi pensare che nei giardini pubblici di Santa Sofia risiedessero antiche memorie naziste o tendopoli brulicanti di gente? Forse che il fiume Bidente trasportasse in un passato inglorioso cadaveri di armeni o avesse bisogno oggi di un passeggio sulla rive gauche per intellettuali bohemienne?
Rispondete a questi quesiti. Forse troverete che, tendenzialmente, la memoria va aggiornata, modificata ma non distrutta. Forse troverete che quello che siamo soliti chiamare progresso, si traduce, sovente, nel peggio del suo contrario. Ma le erbe si tagliano o si estirpano?
noiosamente, perez, mariposa, taylor.

3 commenti:

Oslarn ha detto...

Grazie ragazzi...
Colgo al balzo l'occasione per ragionare su un fatto.
Pensando proprio a Santa Sofia mi viene in mente un caso in cui converrebbe una "ricostruzione della memoria": il cinema Mentore...

Perez de la frontera ha detto...

concordo pienamente, io sapevo che il suddetto, finalmente verrà riportato allo splendore, con questo non dico all'antico splendore (non so se avete visto le più antiche foto degli interni) ma almeno non lo raderanno al suolo per farci un parcheggio (progetto che fra l'altro era stato approvato.....poi sembra a furor di popolo abbandonato, un grazie enorme a chi ha contribuito, io ricordo di aver firmato la petizione alla stamperia Olivetti, mea culpa solo quella)

La Fata Carabina ha detto...

Che l'alveo del nostro caro Bidente avesse bisogno di una ripulita era evidente,come al solito però si poteva evitare uno stravolgimento morfologico di queste dimensioni... bastava una migliore manutenzione ma si sa', nel nostro paese non si curano le ferite finchè non rimane altro che amputare la parte infetta...
Son curioso di vedere cosa faranno dell'ex parco Giorgi visto che non esiste nessuno adibito alla cura dello splendido giardino che e',dobbiamo quindi aspettarci anche li' ruspe e motoseghe? spero proprio di no...

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