giovedì, novembre 09, 2006

Da beppe grillo

Australia
In Italia, se togliamo le seguenti categorie:
- bambini
- pensionati
- dipendenti pubblici
- sindacalisti
- evasori
- politici
- falsi invalidi
- disoccupati
- criminalità organizzata
- carcerati
ciò che rimane sono due milioni di persone che producono per tutti. Persone che vengono vessate dai dipendenti pubblici, rapinate dalla criminalità organizzata, prese per il c..o dai politici, sbeffeggiate dai carcerati indultati, derise dagli evasori, compatite dai falsi invalidi, segnate a dito dai sindacalisti. Persone che versano i contributi per i pensionati e il sussidio di disoccupazione ai disoccupati. Due milioni di persone che tutto il pianeta ci invidia. Un miracolo economico. Ognuna mantiene un nucleo familiare di una trentina di unità. Ma è una razza da soma che si sta pian piano estinguendo. Gli italiani presto dovranno mantenersi da soli. Due milioni di persone sostengono, con le loro tasse, intere regioni italiane e classi sociali. Se qualcuno di questi due milioni è in ascolto, avrei una proposta. Contiamoci, firmiamo una richiesta di asilo all’Australia. Due milioni di lavoratori che producono l’intero Pil italiano sono una ricchezza non trascurabile. Un patrimonio dell’umanità. Ci basterebbe un pezzetto del Queensland o del Victoria. Una nuova vita senza parassiti. I circa 56 milioni di italiani rimanenti potrebbero farsi adottare dalla Fao. Ne avrebbero certamente bisogno.Ps: Spero che Bossi non mi telefoni.

Cercasi jingle disperatamente

A.A.V.V. - Cercasi Jingle disperatamente. E' aperto ufficialmente da oggi il concorso "Crea un jingle per radiosisma". I partecipanti dovranno creare un breve jingle (musicale, a parole o come si desidera) di circa trenta secondi- il jingle vincitore sarà messo on air al più presto su radiosisma, la radio dell'Alto Bidente. Al vincitore sarà offerto un bicchiere di whisky al giorno per una settimana.
Partecipate - la Redazione di Radio Sisma.

mercoledì, novembre 08, 2006

La distruzione della memoria



Non é il titolo di un film e nemmeno un trattato di psico-patologia (nonostante potrebbe esserlo...).
E' una considerazione, una riflessione o chiamatela come vi pare. Si dice che l'uomo é la sua memoria. Quindi, noi poveri mortali immagazzinatori di informazioni che hanno costruito e continuano a costruire la nostra identità, non siamo fatti che del nostro passato. Di più; con ogni probabilità il nostro passato lega il nostro presente e informa, forse, il nostro futuro. Se tutto questo é vero, distruggere la nostra memoria significa, alla fine, far fuori buona parte di noi stessi.
La memoria é fatta perlopiù di persone e di luoghi. Le prime tendono a morire rapidamente, i secondi a durare in genere un pò di più. sta di fatto che tendenzialmente dovremmo aver cura non soltanto delle persone, ma anche dei luoghi. A Santa Sofia sembra valere un' altra teoria, quella secondo la quale distruggere i luoghi serve a edificare la propria persona. Tendenzialmente é una teoria che riscuote un buon successo in grandi città giapponesi, americane e persino europee. Tendenzialmente questo avviene perché ci sono evidenti difficoltà di sovrappopolazione o evidenti necessità di rimuovere il proprio passato. Bisogna quindi pensare che nei giardini pubblici di Santa Sofia risiedessero antiche memorie naziste o tendopoli brulicanti di gente? Forse che il fiume Bidente trasportasse in un passato inglorioso cadaveri di armeni o avesse bisogno oggi di un passeggio sulla rive gauche per intellettuali bohemienne?
Rispondete a questi quesiti. Forse troverete che, tendenzialmente, la memoria va aggiornata, modificata ma non distrutta. Forse troverete che quello che siamo soliti chiamare progresso, si traduce, sovente, nel peggio del suo contrario. Ma le erbe si tagliano o si estirpano?
noiosamente, perez, mariposa, taylor.
passaparola