giovedì, marzo 22, 2007

Da Beppegrillo.it

21 Marzo 2007

Verso la catastrofe con ottimismo

sci_d'acqua.jpg

L’Intergovernmental Panel On Climate Change (IPCC) distribuirà tra aprile e maggio il Quarto Rapporto sui cambiamenti climatici commissionato dall’Onu. Un suo estratto: “Cambiamento del clima – Sommario per i politici” è stato presentato a Parigi alcune settimane fa.
2.500 esperti di 130 nazioni hanno lavorato per 6 anni per dirci una cosa che si percepiva, che sapevamo già: che i nostri figli e i nostri nipoti penseranno a noi come a dei delinquenti. Se la prima parte del XX° secolo ha prodotto dei grandi criminali come Hitler e Stalin, i loro successori sono stati centinaia di milioni. Nazioni, Stati, Corporation. Mai come nel periodo che ci aspetta le colpe dei padri ricadranno sui figli. Non lo dicono i soliti no global, i catastrofisti e neppure i giornalisti che ci hanno sfracassato le palle con Mastrogiacomo e il gioco di squadra fatto con i soldi dello Stato. Lo dice l'Onu, lo scrivono gli scienziati.
Si discute di scioglimento dei ghiacciai, della scomparsa dei grandi fiumi, dell’avvelenamento di città intere come se questi fatti riguardassero qualcun altro. Ed è vero: riguardano i nostri figli. Quelli che portiamo dal pediatra per la tosse, ma che domani non avranno più neppure l’aria.
Undici degli ultimi dodici anni sono stati tra i più caldi dal 1850, da quando le misurazioni sono attendibili. Il 30% delle specie è a rischio di estinzione. Le foreste tropicali saranno sostituite dalla savana. Tra uno e tre miliardi di persone potrebbero morire di fame o di sete.
IPCC_clima.jpg

Quando avverrà tutto questo? In alcuni decenni, molto presto. Se osservate una foto del Polo Nord dal satellite vedrete che sta scomparendo. Del Polo le generazioni future parleranno come noi ora discutiamo della favolosa Atlantide. Perchè avviene tutto questo? La nostra specie è votata al suicidio come i lemming?
Le cause, bisogna agire sulle cause. Ma se l’effetto è questo, più che di cause, bisognerebbe parlare di colpe, di criminali, di politici asserviti all’economia del petrolio e alla crescita senza limiti. Certo, una volta che sappiamo che ci stiamo suicidando qualcosa dobbiamo fare. Farlo noi e imporlo ai nostri dipendenti. La priorità è la vita delle generazioni future. Di tutto il resto, cari dipendenti, non ce ne frega più un c..o!

martedì, marzo 20, 2007

Non sminuiamo l'importanza di una bandiera


L'originale bandiera della Pace è quella dove al centro, al posto della attuale scritta pace vi è impressa la colomba bianca quale messaggio universale di fratellanza. La colomba bianca è opera di Pablo Picasso. Negli anni del dopoguerra, fino alla fine degli anni cinquanta era un simbolo che non poteva essere issato a sventolare su un edificio e chi lo faceva era perseguibile a norma di legge.
Il drappo fece la sua comparsa in Italia nella prima marcia della Pace, il 24 settembre 1961. Ispirato alla bandiera dei pacifisti anglosassoni che nel 1958, guidati dal filosofo Bertrand Russel marciarono ad Aldermaston in una protesta antinucleare, Aldo Capitini fece cucire, in tutta fretta, da alcune amiche perugine, delle strisce colorate da portare alla marcia. La prima bandiera della Pace è attualmente conservata a Collevalenza, vicino a Todi, dal dott. Lanfranco Mencaroni, amico, compagno di carcere e collaboratore del filosofo pacifista Aldo Capitini che ideò la Marcia per la Pace Perugia–Assisi.
Nel racconto, (tratto dalla Bibbia, Antico Testamento) del diluvio universale, Dio pone l'arcobaleno come sigillo della sua alleanza con gli uomini e con la natura, promettendo che non ci sarà mai più un altro diluvio universale. L'arcobaleno è diventato così il simbolo della Pace tra terra e cielo e, per estensione, tra tutti gli uomini.
I colori dell'arcobaleno sono anche utilizzati come segno della "convivialità delle differenze" per la loro caratteristica fisica di restituire la luce bianca se fatti roteare velocemente.
E la medesima definizione di simbolo di Pace attribuito alla bandiera può già trovare la sua spiegazione nella parola greca syn-ballo che significa mettere insieme così proprio come fa l’arcobaleno che mette insieme tutto e tutti.
Va inoltre ricordato che questi colori, solo cinque, appaiono anche ne "la bandiera delle razze" (Flag of Race), dell'associazione per i diritti civili fondata dal leader democratico nero, reverendo Jesse Jackson.
La bandiera della Pace è stata usata diffusamente a partire dagli anni '80 nelle marce per la Pace e in tutte le manifestazioni italiane, nonché nelle iniziative di Pace di volontari italiani all'estero (a Sarajevo, in Iraq, in Kosovo, nella Repubblica Democratica del Congo).
A partire dal settembre 2002 la bandiera della Pace è stata oggetto della campagna "Pace da tutti i balconi" che ha portato centinaia di migliaia di persone in Italia ad esporre la bandiera dal davanzale o dal balcone di casa per dire "no" al concetto di guerra preventiva e alla guerra in Iraq.
Oggi sta perdendo sempre più il suo valore originale e rischia di diventare un simbolo legato al consumismo e all’ideale giustizia visto come perfezione. Sicuramente la Pace è un gran buon ideale ma non deve rimanere solo un principio, non nasce solo dai cortei o dallo sfoggiare di bandiere.
Bisogna credere nella pace e ricordare cos’ha significato per tante persone lottare per ottenerla!

Ancora Geronimo,stavolta in liberta'!

Telecom è nostra!

Navigando nel mare di Internet io mi perdo spesso nella vastità di quell'oceano... Come un delfino sbadato inciampo sempre nella rete e mi metto a curiosare fra cose che non centrano niente con quello che mi interessava leggere... Oggi, mentre tentavo di informarmi sulle tariffe Telecom, mi sono imbattuta nel blog di Beppe Grillo e per una volta ho letto qualcosa che aveva a che fare con l'argomento che stavo cercando. E felice come non mai ho avuto conferma delle mie teorie: quelli della Telecom sono dei ladri!!! Il caro Beppe, intelligentemente e giustamente, sta cercando di "fregare" la Telecom! Dopotutto Lei sta fregando noi da anni!!!
Non faccio altri commenti ma vi consiglio di leggere il suo blog. (Cliccate sul mio titolo per visualizzare direttamente la pagina)
Io vi chiedo solo una cosa: Dato che sono una di quelle persone che si sta facendo ancora fregare dalla Telecom e spende un botto sia con il telefono che con internet, quale pensate possa essere la tariffa Telecom più adatta considerando che ho l' ADSL e che chiamo da casa quasi esclusivamente i telefoni fissi? Da quello che mi è sembrato di vedere Aladino è una fregatura! Dato che non ci capisco niente vi chiedo aiuto!
Ciao

lunedì, marzo 19, 2007

Liberato Mastrogiacomo (da Repubblica)

La trattativa giunta a buon fine dopo la scarcerazione di 5 talebani
Fine dell'incubo, Mastrogiacomo è libero
Il giornalista di «Repubblica» liberato dopo due settimane. Prodi: «Siamo soddisfatti, tra poco potremo riabbracciarlo»
STRUMENTI
KABUL (AFGHANISTAN) - Ora è libero. Il giornalista di Repubblica Daniele Mastrogiacomo è stato liberato dopo due settimane di prigionia nelle mani dei talebani nel sud dell'Afghanistan. Con lui è stata liberata anche la guida afghana Adijmal Naskhbandi che era stato rapito insieme al giornalista italiano. Attualmente mastrogiacomo è in una struttura della stessa Emergency, un ospedale del sud dell'Afghanistan. Secondo fonti afghane in cambio della liberazione di Mastrogiacomo sarebbero stati liberati 5 esponenti talebani. La liberazione sarebbe avvenuta intorno alle 13.40 ora italiana in un luogo del Sud dell'Afghanistan vicino a una struttura di Emergency, ma la notizia ha cominciato a circolare dopo le 15. Il rientro è previsto nella serata di oggi stesso, con un aereo della Presidenza del Consiglio.
L'inviato di «Repubblica» Daniele Mastrogiacomo (Ansa)
L'inviato di «Repubblica» Daniele Mastrogiacomo (Ansa)
LA GIORNATA - Il momento della liberazione è concitato. L'attesa in Italia dura da ore: c'erano segnali di sviluppi positivi dopo una domenica di voci e smentite. Poco dopo le 15 arrivano quasi contemporaneamente un lancio dell'agenzia afghana Pajhwok e un annuncio sul sito di Peace Reporter, voce sul web di Emergency. Ma il ministerod egli Esteri gela l'entusiasmo: «Non ci risulta». Passano alcuni minuti e un rappresentante di Emergency conferma in diretta tv a Sky: «Mastrogiacomo è in un nostro ospedale. Sta bene». Alle 15 e 20 le agenzie diffondono la nota ufficiale del ministero degli Esteri con l'attesa conferma: «Daniele Mastrogiacomo è libero». E poco dopo il responsabile di Emergency, Gino Strada, conferma al Tg3 di assere accanto a lui: «Mi trovo a 5 metri da Daniele non sono in grado di fare discorsi, posso dire solo che siamo felici, felici, felici per lui e la sua famiglia. Daniele sta bene è in grande forma». Grande la gioia della moglie: «Mio marito sta bene. Ma adesso non posso parlare al telefono, devo chiamare i figli» ha detto successivamente all'Ansa Luisella Maria Longo Orhiuela.

LA SODDISFAZIONE DI PRODI - Passano meno di cinque minuti dalla notizia ufficiale e il premier Romano Prodi compare in sala stampa per comunicare la propria gioia per la soluzione: «Mastrogiacomo è all'ospedale di Emergency in buona salute, io spero che in pochi giorni si possa abbracciarlo. Siamo soddisfatti e vicini alla famiglia, alla moglie, al fratello e ai figli che hanno molto sofferto in questi giorni e al direttore di Repubblica che è stato molto vicino per un'operazione non semplice di cui daremo i dettagli più avanti». Il riferimento di Prodi riguarda la contropartita chiesta dai Talebani che, come si è saputo oggi, ha comportato la scarcerazione non di due ( o tre come sembrava ieri) ma ben 5 uomini detenuti nelle carceri afghane.

I RILASCIATI - Secondo fonti afghane i cinque sarebbero Ustad Yasir (il capo di una corrente culturale talebana), il mufti Latifullah Hakimi (ex portavoce dei talebani), Mansoor Ahmad (fratello del capo talebano Dadullah che ha sequestrato Mastrogiacomo) e due comandanti talebani, Hamdullah and Abdul Ghaffar.
19 marzo 2007
passaparola