venerdì, gennaio 13, 2006

Il Paese
Un Campanile,una piazza,un agglomerato di case… Ricordi di una vita che fù.
Non c’è più spazio per un paese in questa società dai ritmi folli,non c’è più sintonia di pensiero fra le genti,non c’è più misura tra benessere e malessere:chi ha una macchina ne vuole due,una casa non basta più.
L’uomo non ha più memoria,non ha più tempo per la meditazione. E’ un rincorrersi continuo,bisogna avere di più… di tutto di più!
Abbiamo fatto del mondo una discarica,siamo sommersi dalla spazzatura delle cose inerti e inutili,fin quando la natura sopporterà la nostra violenza ambientale?
I paesi sono in crisi di identità… la gente, non ha più identità! Dove esistono i personaggi che incuriosivano la gente e che restavano nella memoria delle persone? Non abbiamo più cultura, abbiamo pianificato la cultura del paese alla città,non c’è più diversità di filosofia tra il paesano e il cittadino,quella filosofia di pensiero che è stata patrimonio di paesani di S.Sofia,che avevano fatto di questo paese l’avanguardia di tutta la vallata del Bidente:
La Massimina nella Croce…
la Caterina e Libero nel Borgo…
la Teresa ed Fuzanrin,Cà di ledre a Mortano,Artico… tutte Osterie nei centri storici del paese, che servivano da polo di aggregazione per quel folto gruppo di artigiani che erano l’asse portante dell’economia:falegnami, maniscalchi, scalpellini, muratori, imbianchini e chiunque fosse in possesso di una attività propria.
Era un costume,era una filosofia di vita… stà di fatto che alle quattro pomeridiane,cascasse il mondo, ognuno si trovava nella sua osteria davanti ad un bicchiere di vino e una fetta di pane,mettendo sopra al tavolo le sue esperienze di lavoro e le sue esperienze di vita,confrontandosi,discutendo a volte anche arrabbiandosi…
Questa era la filosofia del ceto medio del paese,si sarebbero privati di tutto ma non del ritrovo all’osteria all’ora di merenda! Oggi quelle tradizioni non esistono più,in trent’anni di progresso nella cosiddetta società dei consumi abbiamo lasciato per strada un secolo di tradizioni.
La nuova società che si è formata intellettualmente non ha storia,non ha nulla da raccontare che non sia già stato raccontato,sono i figli del cemento e dell’asfalto,hanno studiato in città,sono vuoti,anonimi,sono come le civiltà pagane che adoravano i feticci e il loro feticcio è il soldo del quale hanno fatto il loro Dio.Ogni loro azione,ogni loro pensiero,sia politico,intellettuale o economico è volto solo all’arricchimento,con qualsiasi mezzo e a qualsiasi costo. Non vivono più la realtà del paese,non hanno più la “mota” nelle scarpe,la terra sotto le unghie,sono plagiati dalla città… insomma, non sono più “ruspanti”!
Chi si ricorda più di quelle figure patriarcali che erano i vecchi? Li trovavi seduti su una panca improvvisata davanti alla porta di casa o appoggiati allo stipite della porta,canuti,ingialliti dal tempo,con la vecchia pipa tra i denti sembravano scolpiti anch’essi nel legno,li guardavi negli occhi e ci vedevi il passato delle sue generazioni:le guerre,le miserie,lo sfruttamento… ma al contempo trovavi,in quegli occhi, la tranquillità, la saggezza della sua vita vissuta,conscio di dover vivere di ricordi in attesa della fine ineluttabile della vita. Oggi la gente non vuole più invecchiare,gli uomini si tingono i capelli per nascondere i bianchi,donne che si rifanno il petto, il naso, le labbra… la chiamano chirurgia plastica! Siamo di plastica e andiamo in depressione, in arterio sclerosi,abbiamo negli occhi il terrore della vecchiaia… Senza ricordi è allucinante invecchiare!
Conficoni Omero

giovedì, gennaio 12, 2006

HeNS hELLS


Ora ho scoperto gli occhi che mi guardano, gli occhi che mi spiano e giudicano così precisi e puntuali, non sono gli occhi altrui ma gli occhi miei; coscienza spara e centra sempre al cuore, sa dove perché vede me, è me; coscienza barbara in un mondo cattivo è ancora più cattiva, coscienza avvelenata in un mondo ottuso è ancora più ottusa, coscienza brada e sguinzagliata in un mondo cieco è ancor più ceca.
Così si ammira chi dimostra forza, si invidia chi ostenta sicurezza, e si ha paura delle proprie debolezze, si teme l'emozione e la fragilità, non si ama per amore ma per mutua compassione, non si odia per odio ma per oltraggio e invidia; quanti orrori così nel guardarsi allo specchio, non riconoscendosi, non vedendo la causa, la causa che è dentro di noi; per poi capire di dover rispettare ed amare se stessi, amare per ciò che vale e resta, sentire il pensiero infetto dalla società in cancrena, curarsi ogni giorno riconoscendo i segni della malattia che scuce il libero pensiero, che offusca la vita, la percezione, la cultura.
Oggi nel vedere polli da allevamento, bei polli grassi e ridacchianti stipati in uno stretto e basso recinto di legno e lamiera, ho intravisto ciò che è l'uomo civilizzato nel mondo democratico capitalista. Ci nutrono di sterco luccicante di ogni fattura e ci spaventano con le carcasse di chi ha provato a fuggire, tutto è così sano e genuino, a quanto pare, e noi, come polli, ci crediamo ed ingrassiamo. Non ci accorgiamo di essere stipati in una gabbia, ne della luce artificiale, cosicché qualcuno si impettisce e canta pure fiero:
Chicchirichì! Siamo Belli, Siamo Grassi! Chicchirichì! Vita da Re! Chicchirichì!
Non ci accorgiamo di avere un paio d'ali, ormai atrofizzate, che potrebbero volare attraverso la fessura nel recinto, meglio stare qui, al caldo, gozzovigliando.
Ahimè, non ci accorgiamo di esser vivi finchè facciamo uova, faremo uova per un mondo corrotto e finiremo nel brodo, in pentola, per essere mangiati.

Chiarimento


Vorrei chiarire che il post intitolato: "...Libertà...", che ho inserito pochi giorni fa non è riferito a nessunoù; è una sorta di dialogo che ho scritto il pomeriggio di Natale e se proprio deve ricondurre a qualcuno quella persona sono io...è una specie di dialogo fra me e me, tra i miei contrasti interiori.
Non l'ho scritto pensando a nessuno all'infuori di me, soprattutto non l'ho scritto pensando ad un mio amico!
Scusatemi l'equivoco...
Toglimi una curiosità Lord..ma perchè avrebbe dovuto riferirsi a te?
Spero di aver chiarito tutto...
Continuate a scrivere mi raccomando!
un bacio

lunedì, gennaio 09, 2006

Ma dove caz......?


LORD OF KNOWLEDGE, DOVE SEI FINITO!?

...LIBERTA'...


Siamo legati alla terra da una legge gravitazionale che per prima non ci rende liberi rispetto alla nostra stessa vita!

E’ triste quello che stai dicendo…

Anche i sentimenti ci obbligano e sono il frutto di un obbligo…la libertà non esiste!

Con la mia mente posso sorvolare l’infinito, se non è libertà questa…

Solo con essa…per poco potrai usarla quando vuoi; siamo rimasti in pochi ad usarla così liberamente…

E’ triste quello che stai dicendo…

Anche i sentimenti sono il frutto di un obbligo…

Di quale obbligo stai parlando?

Il dover essere…non credo più in nulla…la paura di morire ci rende schiavi di fronte al nostro corpo…la paura è un sentimento…

Vai predicando una vita senza sentimenti?Come puoi dire tutto questo?E’ la più grande atrocità che l’uomo possa concepire, siamo diversi dalle nostre macchine e dagli animali più infimi proprio grazie ai sentimenti…e non credo che tu abbia smesso di provare tutte quelle sensazioni che sono proprie della vita di un uomo…

Se provassi sentimenti riderei in faccia alla tua enorme e tremendamente ingenua stupidità.
Sono convinto che di questo passo le nostre emozioni distruggeranno tutto ciò che umanizzato, l’uomo sarà il carnefice della propria specie; egoisti fino in fondo.
La nostra diversità nei confronti di un animale risiedeva una volta nell’aver sviluppato una maggior capacità intellettiva, nell’aver sviluppato uno spirito ed un occhio critico, ma ora di tutto ciò rimane ben poco,la decerebrazione si diffonde velocemente fra gli esemplari umani, restano pochi individui dotati di intelletto…
Non esiste alcuna atrocità, e se esistesse nessuno le darebbe la giusta importanza.

Sei un mostro,sì sei proprio diventato un mostro, faccio fatica a riconoscerti; se non fosse per il tuo aspetto sarei sicuro di trovarmi di fronte un estraneo, un estraneo terribilmente bizzarro!

Non è saggio inimicarsi un mostro!...Vedi, saresti schiavo dell’apparenza.Comunque non sono qui per agire, non sono qui per cercare un rimedio, ti ho solo reso nota la mia situazione…Mi gratifica vivere in mezzo a voi!

Resto dell’idea che tu abbia sbattuto la testa, eri il mio migliore amico e credevo di conoscerti bene.
Ora sei cambiato e ti avvicini a me tirando fuori argomenti terribili, ma soprattutto dandomi dello stupido; in vent’anni di amicizia credevo tu pensassi tutt’altro nei miei confronti.
Me ne vado, ti saluto, per sempre.

E’ facile per te andartene così, quei vent’anni di amicizia riesci a ripudiarli con facilità a quanto vedo, a quanto sento; però il mostro sono io ed, in fin dei conti, la mia intelligenza ti ha dato sempre fastidio!Ora puoi scappare, corri coniglio, corri!

domenica, gennaio 08, 2006

"Il mio gesso"


Non sò ancora cos'è successo di preciso ma per ora sono d'accordo con pigio jack!
Gli ottusi prepotenti dovrebbero crepare perchè sono anche dei vigliacchi, me ne accorgo sulla pellaccia dopo l'esperienza traumatica della befana....
Voglio comunque lasciare un messaggio per chi è capace di intendere,
Peace!

Gesso cortesemente offerto da:
www.canelone.it

Insofferenza

Ma dai!
Farebbe piacere anche sapere come la pensano gli altri. Su su... Che qualcuno commenti o posti qualcosa sennò che triste...
Besos...
passaparola