venerdì, dicembre 30, 2005


JOE STRUMMER:FROM HERE TO ETERNITY
RICORDO DI JOE STRUMMER 21/8/1952 - 22/12/2002



“Il principe del ghetto dei poeti di strada
fu cacciato dalla stanza
dalle guardie del corpo della bramosia
per aver disturbato la tomba
Le sue parole, come lanciatori di fiamme infuocate
Facevano ardere il ghetto nei loro cuori
La sua faccia era stata resa più pallida
e lo si era lasciato riposare”

da GHETTO DEFENDANT
di Allen Ginsberg e Clash, 1982


“In questi giorni il beat è militante
devi essere un Clash, non hai alternativa”

da Kingstone Advice, Clash 1980


"I Clash sono stati una voce forte.
Se hanno cambiato la vita
anche di una sola persona,
hanno raggiunto il loro scopo"

Joe Strummer


"Il popolo di Seattle? Mi ricorda noi vecchi punk"

Joe Strummer 2001

giovedì, dicembre 29, 2005

Bella Ciao Story

E' Bella Ciao, la canzone per eccellenza della Resistenza, il canto partigiano più popolare tra tutti quelli che hanno accompagnato le stagioni di lotta della Seconda Guerra Mondiale e dell'immediato dopoguerra, senza contare l'uso che se ne fece durante le dimostrazioni dell'autunno caldo italiano.Ma quali sono le sue origini, quando è possibile datare il motivo di questo celebre "canto resistente"? Gianni Borgna nel suo Storia della canzone italiana rintraccia le origini del brano in una ballata francese del XVI secolo entrata a fare parte della tradizione folclorica piemontese (La daré d' cola montagna), trentina (Il fiore di Teresina), veneta (Stamattina mi sono alzata), e poi adottata come canto alpino nella Grande Guerra e passata da lì al repertorio delle mondariso e a quello partigiano dell'Appennino emiliano. Pare che i versi iniziali della strofa siano da attribuire alla ballata Fior di tomba,* mentre l'inciso "o bella ciao", da una rima di una canzone per bambini (La me nona l'è vecchierella**).
*"Fiore di tomba", dove si canta la storia di una ragazza che, piuttosto che lasciare l’innamorato, chiede di morire e di essere sepolta in una "cassa fonda"; non da sola però: vuole andarci con il padre, con la madre e, ovviamente, con l’uomo che ama. Non solo: immagina che su questa tomba crescerà un bel fiore, per ricordare a quanti passeranno che lì riposa una ragazza morta per amore; degli altri, sepolti con lei, non le interessa più nulla.
**La me nona l'è vecchierella, che è a sua volta una riduzione infantile della ballata della Bevanda sonnifera.
"La me nòna / l’è vecchierèlla la me fa ciau / la me disi ciau / la me fa ciau ciau ciau la me manda / a la funtanèla a tor l’acqua per desinar"

Sulla nascita della versione partigiana si conosce molto poco e sembra che abbia avuto la sua divulgazione soprattutto nell’Appennino Emiliano. Altre testimonianze indicano una sua conoscenza anche fra i reparti dell’Esercito Italiano di Liberazione aggregato agli alleati durante l’avanzata su Bologna.Il dottor Grasso di Perugia afferma di averla imparata durante l’avanzata su Bologna, mentre militava con i reparti regolari aggregati agli Alleati. Altre testimonianze indicano la zona di Montefiorino, sull’Appennino emiliano, come luogo di presenza del canto durante la Resistenza.

CONTINUA ALL'INTERNO

mercoledì, dicembre 28, 2005

martedì, dicembre 27, 2005

Tra Bumba e Moreni

Qualunque fosse la frase di Moreni non trovo accettabile la facile ironia su un significato oscuro. Per di più da individui ubriachi e spesso noiosi e ripetitivi. Certo il brano letto da Bumba era sicuramento ostico (la lettura da commentatore sportivo non aiutava...) ma forse un senso univoco e diretto non era lo scopo di Moreni (e sicuramente non sarò io a darlo). La frase è chiaramente basata più sul significante che sul significato ed è ricca di figure retoriche: alliterazione (ripetizione di suoni uguali o simili all'interno di una parola e fra parole vicine: quindi la ripetizione "mamma - mamarie - mamificato") e analogia sopra tutte.
"Uomo torpediniere" è una analogia ed è di Marinetti.
Per i surrealisti l'analogia è il linguaggio più vicino alla realtà nostra intima ed emozionale.
Sicuramente l'analogia fa parte del motore che spinge ed ha spinto tutto il carozzone delle arti nel '900.
Umberto Eco per fare un esempio di poesia usa questa proposizione: "le idee verdi senza colore dormono furiosamente" e di comprensibile c'è poco e niente.
Duchamp ha esposto in un museo un orinatoio rovesciato decontestualizzandolo e lo ha intitolato "Fontana".
L'arte moderna non è per tutti.
Dunque non lasciamo che certi ubriachi la riducano a delirio quando i veri artisti spesso sono perfettamente lucidi anche nell'utilizzo di forme espressive prerazionali o semirazionali.

PS per sdrammatizare ho postato due recensioni di dischi funk...
PPS ci facciamo?

Jamie Lidell: "Multiply"

Negli ultimi mesi ho spesso letto di Jamie Lidell. Ho cercato invano il suo disco d’esordio. Botta di culo e in quel di Amsterdam ho comprato Multiply la sua seconda ed ultima fatica.
Una cover glam e di luccicante psichedelica con il volto di Jamie da strastrasupersexsimbol che si fonde con i colori e dentro un cd di straordinario funky-soul tecnologico. Stop...

David Holmes: "David Holmes presents The free Association

Basta sentire la traccia numero quattro per innamorarsi di questo disco: Free Ass O-C-8 potrebbe essere un James Brown che alla coca ha preferito un’overdose di morfina oppure una dub version di un pezzo dei Parliament del caro George Clinton...

lunedì, dicembre 26, 2005


Auguri di buon natale... da Beppe Grillo

sabato, dicembre 24, 2005

Il Bazar


...si sente la mancanza di un chitarrista...

venerdì, dicembre 23, 2005

De Profundis


"De Profundis"

Non c’è persona, tra i contemporanei di Oscar Wilde, che l’abbia conosciuto e non sia rimasto ammaliato dall’arte della sua conversazione, da quella innata capacità del dialogare e da quella stupefacente eleganza che prendeva a schiaffi la Londra vittoriana.
Le platee londinesi del tempo furono conquistate dai dialoghi effervescenti, dai paradossi cinici e brillanti delle sue commedie che mettevano a nudo le convenzioni e le manie della società vittoriana; proprio questa, però, lo fece rinchiudere in prigione, costretto ai lavori forzati, a causa del suo amore omosessuale per il giovane Lord Alfred Douglas, detto Bosie.
Dalla prigione Wilde scrisse una lettera a Bosie, al quale imputava la propria rovina.
La lettera era ovviamente privata, ma oggi è facilmente reperibile perché fatta pubblicare da Robbie Ross, esecutore letterario di Wilde, nonché suo grande amico.
La versione completa dell’epistola, che lo stesso R.Ross intitolò “De Profundis”, contiene tutto Wilde: la sua eloquenza, la sua cultura sterminata quanto puntuale, soprattutto il suo inimitabile senso dello stile; ma anche le sue debolezze, gli slanci, le passioni, che dandole una dimensione umana finiscono per confermare l’imperitura vitalità di un personaggio emblematico della cultura moderna.
Io consiglio quindi a tutti di leggere questa triste testimonianza di un genio intrappolato in un carcere, testimonianza di come la passione che porta all’irrazionalità non risparmi nessuno, ma soprattutto importantissimo documento per poter comprendere fino in fondo le infinite facce di chi, ancora oggi, è presente nella mente di chi produce arte…
…per quanto assomigli ad un paradosso, e i paradossi sono cose pericolose, è indubbiamente vero che la vita imita l’arte molto più di quanto l’arte non imiti la vita…
Oscar Wilde.
Greenpeace entra in azione con due navi contro le baleniere giapponesi

21 Dicembre 2005

Due navi di Greenpeace, "Esperanza" e "Arctic Sunrise" sono entrate in azione oggi contro la flotta giapponese nelle acque dell'Oceano Meridionale, dove i grandi cetacei dovrebbero essere protetti da un Santuario internazionale... (continua)

giovedì, dicembre 22, 2005


Con Evo Morales presidente in Bolivia, il cammino della rivoluzione continentale è in corso.Un indigeno presidente di un paese popolato da indigeni. Un risultato preoccupante, no?

(segue all'interno)


martedì, dicembre 20, 2005

MANIFESTO DELL'ANTIMODERNITA'
di Massimo Fini
Che cos'e' , i punti fondamentali del "manifesto" e le sue motivazioni all'interno di questo post

venerdì, dicembre 16, 2005

Sir Kubrick e la luna


La colonizzazione della Luna ipotizzata dalla NASA stessa venne (sempre a fini propagandistici) “notificata” – con solerzia ed ampia magnitudine di dettagli – al grandissimo regista Sir Stanley Kubrick allorché egli interpellò l’Ente Aerospaziale Americano mentre si accingeva a creare quell’indimenticabile capolavoro cinematografico che è stato “2001 – A Space Odyssey” (1968)... (segue all'interno)

giovedì, dicembre 15, 2005

No TAV

Visto che la situazione in val di susa e' assai calda ho ben pensato di aprire il blog con una interessnte rifessione scovata in rete...

La moda delle rappresaglie
di Giuseppe Gorlani [07/12/2005]Fonte: Giuseppe Gorlani

Ohibò, sembra che la politica delle rappresaglie oggi sia assai in voga. Un
popolo che protesta... ma che vuol dire? Amianto, radioattività, inquinamento, distruzione... e chi se ne frega! Inchinati, popolo, al dio progresso: il traforo si deve fare. Inchinatevi o ignoranti che al provvido caos, alla polvere, ai tumori e al rumore preferite la polenta, i prati, i cieli puliti e lemontagne. Inchinatevi, o sono arresti e manganellate sulla vostra pellaccia.Nella desolazione imperante un motivo di contentezza c'è: forse finalmente un numero sempre maggiore di persone comincerà a capire che la "democrazia" attuale non è che uno tra i più subdoli volti della tirannide della stupidità e dell'avidità insaziabile. E forse qualcuno potrà anche intuire quale inferno l'occidente in giacca e cravatta stia infliggendo all'Iraq e al Terzo Mondo, visto che agli occhi della maggior parte dei nostri ricchi governanti (servi scodinzolanti delle multinazionali) neppure la vita dei propri compatrioti - anziani, donne , uomini o bambini che siano - vale più di un treno con il suo carico di euro destinati ai soliti scialacquatori. Già, dirà qualche uniformato al "pensiero unico" (Messner in primis), ma tu non capisci la poltica del bene comune e dello sviluppo. Può darsi, rispondo io, ma tu, accecato dalle tue ridondanti astrazioni, che osi chiamare "ragioni pratiche", e dalla presunzione di credere che il mondo debba necessariamente andare in un solo verso, non capisci che ogni vera civiltà si fonda sul sentirsi vivi, in armonia e in pace sulla propria terra. Che importanza hanno i treni, l'economia, lo sviluppo, le fabbriche, le alleanze con i massacratori di turno e le bombe se poi mancano la bellezza del paesaggio e una vita degna di essere vissuta? Mi auguro che il Popolo della Val di Susa saprà resistere alle più disparate pressioni, anche nella consapevolezza che esso sta rappresentando tutti gli italiani. Dopo la forza bruta, forse verranno le offerte fatte di belle e vuote parole e la corruzione: tutte cose in cui le loro altezze sono maestre. Ma nessun vantaggio può essere più grande dell'integrità dei luoghi che si amano e della garanzia di potervi vivere con dignità.


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