domenica, gennaio 15, 2006

VIVA ZAPATERO!

...Matteotti aveva capito che si stava formando un regime e lo diceva apertamente; scrisse una lettera a Turati: "Innanzitutto è necessario prendere un atteggiamento diverso da quello tenuto fino qui, la nostra resistenza al regime dell’arbitrio dev’essere più attiva, non bisogna cedere su nessun punto, non abbandonare nessuna posizione senza le più decise, le più alte proteste, nessuno può lusingarsi che il fascismo dominante deponga le armi e restituisca spontaneamente all’Italia un regime di legalità e libertà".
Nel 1924, dopo le elezioni che Mussolini vinse con le alleanze del listone, Matteotti mise in discussione il successo di Mussolini dichiarando illegittimo il suo governo e per questo discorso Matteotti fu assassinato; Mussolini, inoltre, teneva in scacco l’opposizione perché non aveva nei confronti della stessa un atteggiamento frontale di distruzione, riteneva quasi necessaria l’opposizione ma gli oppositori voleva sceglierseli; Mussolini in una seduta del Senato: "L’opposizione ci deve essere, può essere educativa e formativa, e allora ci si domanda perché siete cosi irrequieti, così insofferenti, non è l’opposizione che ci irrita ma il modo dell’opposizione. Qualche volta l’opposizione viene a dir rancori (*…), poi si mette in un angolo, poi accade a volte che si dia delle arie cattedrali e che ci indisponga, altro vizio dell’opposizione è sempre in attesa dello sfascio".
(*Sembrano parole pronunciate non nel 1924 ma...)
Mussolini accusava l’opposizione, quella vera, quella di Matteotti, di essere pregiudiziale; voleva governare il paese a modo suo, non come un azienda perché Mussolini un azienda non ce l’aveva, ma voleva governare con un opposizione di sua maestà.
L’ala liberale pensava che Mussolini sarebbe stato il pretesto per dare qualche mazzata e poi rimandarlo a casa, l’opposizione socialista e comunista credeva che in fin dei conti Mussolini era uno strumento passeggero e non un pericolo di fondo.
Nitti diceva: "Non dobbiamo esser troppo oppositori, lasciamolo lavorare, alla fine ne saremo vaccinati". Un paio d’anni dopo la sua casa fu devastata dalle squadracce e fu costretto ad emigrare in Svizzera.
Non si erano accorti che stava crollando lo stato democratico, lo stato liberale.
Gli unici che avevano capito che quello che stava succedendo era un pericolo mortale furono subito messi a tacere, furono fatti fuori: Matteotti come pure Gobbetti Amendola e Gramsci.
Si è arrivati all’instaurazione del regime pensando che il regime sarebbe caduto come una pera perché era inadeguato a comandare, in realtà Mussolini era uno che aveva in testa di togliere la libertà e alla fine c’è anche riuscito.
Quando l’opposizione capì ed iniziò a fare l’opposizione sul serio era ormai troppo tardi e Mussolini iniziò a fare il dittatore sul serio.
da Intervista a Claudio Fracassi. Autore di "Mussolini" e "Matteotti"
tratto dagli extra di "Viva Zapatero" di Sabrina Guzzanti

Nessun commento:

passaparola