Lettera di Natale. Ci sono persone anziane e sole a Natale. Persone che cercano disperatamente di trovare qualcuno con cui parlare. A cui raccontare una barzelletta, i bei tempi della loro gioventù.
Vivono perseguitate dalle ombre del loro passato (chi non ne ha?), dalle toghe rosse, dalla nostra ingratitudine. La solitudine li spinge ad atti estremi, come occupare le reti televisive per ore o cercare negli archivi una vecchia prima pagina dell’Unità sulla morte di Stalin. Vivono nel passato. Entro fine anno ci informeranno della caduta di Costantinopoli e della Rivoluzione francese utilizzando rari scritti dell’epoca. E forse, in un attimo di lucidità, scopriranno anche che vecchi amici come Putin sono in realtà ex agenti del KGB.
Ecco, io faccio un augurio a questi anziani imbellettati: che si ritirino e vivano una serena vecchiaia con i soldi che hanno onestamente guadagnato, insieme a figli, nipoti, vecchi amici piduisti. I pochi anni che gli rimangono, secondo le statistiche una dozzina, li vivano senza decoder, senza ansie, senza la preoccupazione di nuove leggi ad personam, di comunisti e di Grandi Opere. Senza corna, diti medi, incomprensioni con l’Economist, il Financial Times, il Wall Street Journal e con tutti gli altri giornali di sinistra.
Che passino anni azzurri con Vespa, Dell’Utri, Previti, Calderoli, Giovanardi, Lunardi, Mentana, Casini e perché no, anche con Raimondo Vianello e Mike Bongiorno, che gli hanno sempre voluto bene. Insomma con tutti i veri amici, quelli che ogni italiano gli invidia.
Gli italiani capirebbero.
Del resto perché esporsi a una sconfitta, perché ridursi come Fazio (“uomo probo”), e dimettersi il giorno prima per evitare di essere cacciato il giorno dopo?
Ritirarsi adesso sarebbe anche il miglior regalo di Natale per tutti gli italiani. Una mossa da vero statista.
1 commento:
Lettera di Natale.
Ci sono persone anziane e sole a
Natale.
Persone che cercano disperatamente
di trovare qualcuno con cui
parlare. A cui raccontare una
barzelletta, i bei tempi della loro
gioventù.
Vivono perseguitate dalle ombre del
loro passato (chi non ne ha?),
dalle toghe rosse, dalla nostra
ingratitudine.
La solitudine li spinge ad atti
estremi, come occupare le reti
televisive per ore o cercare negli
archivi una vecchia prima pagina
dell’Unità sulla morte di Stalin.
Vivono nel passato.
Entro fine anno ci informeranno
della caduta di Costantinopoli e
della Rivoluzione francese
utilizzando rari scritti dell’epoca.
E forse, in un attimo di lucidità,
scopriranno anche che vecchi amici
come Putin sono in realtà ex agenti
del KGB.
Ecco, io faccio un augurio a questi
anziani imbellettati: che si
ritirino e vivano una serena
vecchiaia con i soldi che hanno
onestamente guadagnato, insieme a
figli, nipoti, vecchi amici piduisti.
I pochi anni che gli rimangono,
secondo le statistiche una dozzina,
li vivano senza decoder, senza
ansie, senza la preoccupazione di
nuove leggi ad personam, di
comunisti e di Grandi Opere.
Senza corna, diti medi,
incomprensioni con l’Economist, il
Financial Times, il Wall Street
Journal e con tutti gli altri
giornali di sinistra.
Che passino anni azzurri con Vespa,
Dell’Utri, Previti, Calderoli,
Giovanardi, Lunardi, Mentana,
Casini e perché no, anche con
Raimondo Vianello e Mike Bongiorno,
che gli hanno sempre voluto bene.
Insomma con tutti i veri amici,
quelli che ogni italiano gli invidia.
Gli italiani capirebbero.
Del resto perché esporsi a una
sconfitta, perché ridursi come
Fazio (“uomo probo”), e dimettersi
il giorno prima per evitare di
essere cacciato il giorno dopo?
Ritirarsi adesso sarebbe anche il
miglior regalo di Natale per tutti
gli italiani.
Una mossa da vero statista.
Buon Natale a tutti. Beppe Grillo.
http://www.beppegrillo.it/
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